Il poema del divino femminile
Questo magnifico poema, scritto probabilmente verso la metà del II secolo d.C. ad Alessandria, in Egitto, che ha una bellezza straordinaria e un messaggio ancora attuale (vedi anche la nota sotto, alla fine del poema).
Si intitola: Tuono: mente perfetta ed è un testo religioso del cristianesimo gnostico. Non si sa chi lo abbia scritto, ma è probabile che si tratti di una profetessa, una donna che predicava alla propria comunità l’avvento del nuovo eone. È davvero difficile immaginare che questo testo possa essere stato vergato o commissionato da un maschio. La parlante è violentata sessualmente, rifiutata e umiliata da una società dominata dal male e dalla violenza, dall’ingiustizia e dall’iniquità, un mondo oscuro, crudele e misogino, nel quale essere donne significa dover subire torti inenarrabili. Di quale società particolare si sta parlando? Nel testo non viene specificato, ma, secondo gli studiosi, è chiaro che il bersaglio polemico fosse l’autorità politica dell’Impero Romano. Nella letteratura apocalittica giudaica e cristiana che veniva composta nel vasto territorio dell’Impero, infatti, il bersaglio era solitamente costituito dai rappresentanti dell’Impero stesso. Ne è un esempio la più famosa, e canonica, Apocalisse di Giovanni, con la quale si chiude il Nuovo Testamento, e dove la grande bestia è Roma, e il celeberrimo 666 (o 618, secondo i calcoli) indica con un linguaggio in codice il nome Nerone, traslitterato dal greco in ebraico e interpretato con la numerologia esoterica giudaica (la ghematria, che assegna valori numerici alle lettere ebraiche). Anche Tuono: mente perfetta va letto con accortezza e decifrato. Ma, bisogna dirlo, i Romani erano davvero molto misogini, usavano e abusavano della violenza, annichilivano ogni voce in disaccordo. Per averne le prove, è sufficiente venire a Roma ad ammirare i monumenti trionfali celebrativi delle conquiste, nei quali i romani raffigurano sé stessi nell’atto di calpestare e sottomettere i popoli stranieri, i quali erano generalmente rappresentati come donne, molto spesso vestite da militari, in un simbolismo ricorrente della sottomissione dei popoli e della loro vulnerabilità, della loro inferiorità. Un esempio è il bassorilievo proveniente dalla Colonna Traiana, visibile nei Musei Capitolini, nel quale il popolo dei Daci, sconfitto, è raffigurato come una donna ferita e piegata dal dolore.

L’Impero Romano non era un bel mondo per chi aveva la sventura di nascere donna. Però, o forse proprio per questo, le donne potevano godere di particolare autorità e svolgere ruoli di leadership nell’ambito di alcune comunità cristiane delle origini: fu così anche nel cristianesimo cattolico, allora proto-ortodosso, prima che la misoginia prendesse il sopravvento anche lì. È sufficiente leggere la lettera ai romani di Paolo, scritta intorno al 50 d.C., uno dei testi più antichi di tutto il Nuovo Testamento, per avere una dimostrazione di quanto fossero importanti le donne nelle prime comunità cristiane.
Torniamo a Tuono: mente perfetta. Il testo si basa sull’uso del suono nella forma della poesia, per creare un’esperienza sensoriale ed emotiva nell’ascoltatore; il suono era considerato uno strumento di salvezza e di rivelazione. Quindi, dobbiamo immaginare che testi come Tuono non fossero letti e studiati in solitudine e in silenzio, ma in vere e proprie performance basate sull'emissione sonora. Molti testi gnostici erano costituiti da strane serie di suoni vocalici, intonati e cantati, che venivano chiamate voces magicae o voces mysticae. Forse, erano delle invocazioni o, forse, i ricordi dei suoni percepiti all’origine del cosmo, perché dal modo in cui queste serie vocaliche erano scritte, oltre che naturalmente dal modo in cui erano emesse, dipendeva la loro efficacia. Ma qui il discorso si complica troppo. Faccio solo un esempio di serie vocalica: uaeieisaeieioeieiosei. Può sembrare un’assurda e infantile emissione di suono priva di significato, ma in greco antico queste vocali si possono separare e leggere u aei eis aei ei o ei ei os ei, che significa: Tu che esisti come figlio per sempre. Tu sei ciò che sei, tu sei chi sei. Se non è poesia questa!
Ecco il poema. Le parentesi con i puntini dentro indicano le lacune nel testo originale che ci è pervenuto.
Il Tuono, Mente Perfetta
Io fui mandata dal Potere,
e io sono venuta presso coloro che riflettono su di me,
e io sono stata trovata tra quelli che mi cercano.
Cercatemi, voi che meditate su di me,
e voi uditori, ascoltatemi.
Voi che mi state aspettando, portatemi a voi.
E non allontanatemi dalla vostra vista.
E non fate in modo che la vostra voce mi possa odiare,
e neppure il vostro ascolto.
Non ignoratemi, ovunque e in ogni tempo.
State in guardia!
Non ignoratemi.
Perché io sono la prima e l’ultima.
Io sono l’onorata e la disprezzata.
Io sono la prostituta e la santa.
Io sono la sposa e la vergine.
Io sono la madre e la figlia.
Io sono le membra di mia madre.
Io sono la sterile e molti sono i miei figli.
Io sono colei il cui matrimonio è grande,
eppure io non ho marito.
Io sono la levatrice e colei che non partorisce.
Io sono il conforto dei miei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
ed è mio marito che mi generò.
Io sono la madre di mio padre
e la sorella di mio marito,
ed egli è la mia progenie.
Io sono la schiava di lui, il quale mi istruì.
Io sono il sovrano della mia progenie.
Ma egli è colui il quale mi generò prima del tempo,
nel giorno della nascita.
Ed egli è la mia progenie, a suo tempo,
e il mio potere proviene da lui.
Io sono l’appoggio del suo potere nella sua giovinezza,
ed egli il sostegno della mia vecchiaia.
E qualsiasi cosa egli voglia mi succede.
Io sono il silenzio che è incomprensibile,
e l’idea il cui ricordo è costante.
Io sono la voce il cui suono è multiforme
e la parola la cui apparizione è molteplice.
Io sono la pronuncia del mio nome.
Perché, voi che mi odiate, mi amate,
e odiate quelli che mi amano?
Voi che mi rinnegate, mi riconoscete,
e voi che mi riconoscete, mi rifiutate.
Voi che dite la verità su di me, mentite su di me,
e voi che avete mentito su di me, dite la verità.
Voi che mi conoscete, ignoratemi,
e quelli che non mi hanno conosciuta,
lasciate che mi conoscano.
Perché io sono il sapere e l’ignoranza.
Io sono la timidezza e l’impudenza.
Io sono la svergognata, io sono colei che si vergogna.
Io sono la forza e la paura.
Io sono la guerra e la pace.
Prestatemi attenzione.
Io sono la disonorata e la grande.
Prestate attenzione alla mia povertà e alla mia ricchezza.
Non siate arroganti con me quando io sono gettata fuori sulla terra,
e voi mi troverete in quelli che stanno per giungere.
E non cercatemi nel mucchio di letame.
Non andate lasciandomi esiliata fuori,
e voi mi troverete nei regni.
E non cercatemi quando sono gettata fuori
tra coloro che sono disgraziati e nei luoghi più miseri.
Non ridete di me.
E non lasciatemi fuori tra quelli che sono uccisi nella violenza.
Ma io, io sono compassionevole e sono crudele.
State in guardia!
Non odiate la mia obbedienza
e non amate il mio autocontrollo.
Nella mia debolezza, non abbandonatemi,
e non abbiate paura del mio potere.
Perché voi disprezzate la mia paura
e maledite la mia gloria?
Ma io sono colei che esiste in tutti i timori
e la forza nel tremare.
Io sono quella che è debole e sto bene in un luogo piacevole.
Io sono la dissennata e sono la saggia.Perché mi avete odiata nelle vostre assemblee?
Perché io dovrò essere silenziosa tra quelli che sono silenziosi,
e dovrò apparire e parlare.
Perché quindi mi avete odiata, voi Greci?
Perché io sono una barbara tra i barbari?
Perché io sono la saggezza dei Greci e il sapere dei Barbari.
Io sono il giudizio dei Greci e dei barbari.
Io sono quella la cui immagine è grande in Egitto
e quella che non ha immagine tra i barbari.
Io sono quella che è stata odiata ovunque
e quella che è stata amata in ogni luogo.
Io sono quella che essi chiamano Vita,
e che voi avete chiamato Morte.
Io sono quella che essi chiamano Legge,
e voi avete chiamato Illegalità.
Io sono quella che voi avete inseguito
e sono colei che avete afferrato.
Io sono quella che avete dispersa,
eppure mi avete raccolta insieme.
Io sono quella di cui prima vi siete vergognati,
e voi siete stati svergognati verso di me.
Io sono colei che non riceve festeggiamenti,
e io sono quella le cui celebrazioni sono molte.
Io, io sono senza Dio,
e sono quella il cui Dio è grande.
Io sono quella sui cui avete meditato,
eppure voi mi avete disprezzata.
Io sono incolta ed essi imparano da me.
Io sono quella che voi avete disprezzata,
eppure riflettete su di me.
Io sono quella dalla quale vi siete nascosti,
eppure voi apparite a me.
Ma se mai vi nascondeste, io vi apparirò.
Perché se mai voi appariste, io mi nasconderò da voi.
Quelli che hanno (…) ad esso (…) insensibilmente.
Prendetemi (…conoscenza ) dal dolore e accoglietemi
da ciò che è conoscenza e dolore.
E accoglietemi dai luoghi che sono brutti e in rovina,
e sottratti da quelli che sono buoni anche se in bruttezza.
Fuori dalla vergogna, portatemi a voi sfacciatamente,
e fuori dalla sfrontatezza e dalla vergogna,
riprendete le mie membra in voi.
E venite a promuovermi, voi che mi conoscete e voi che conoscete le mie membra,
e stabilite la Grande tra le prime piccole creature.
Venite ad appoggiarmi presso l’infanzia,
e non disprezzatela perché è piccola e piccina.
E non distaccate le grandezze in diverse parti dalle piccolezze,
perché le piccolezze sono conosciute dalle grandezze.
Perché mi maledite e mi venerate?
Voi avete recato offesa e voi avete avuto misericordia.
Non separatemi dai primi che avete conosciuto.
E non allontanate, né scacciate alcuno
[...] scacciare voi e [...conoscer] lo per niente.
[...].
Ciò che è mio [...].
Conosco quelli che vennero per primi
e quelli dopo di loro conoscono me.
Ma io sono la Mente [Perfetta] e il riposo di [...].
Io sono la conoscenza della mia domanda,
e la scoperta di quelli che aspirano a me,
e il comando di quelli che di me domandano,
e il potere dei poteri nella mia scienza
degli angeli, che sono stati mandati al mio ordine,
e degli dei nelle loro ere dal mio consiglio,
e degli spiriti di ogni uomo che esiste con me,
e delle donne che dimorano dentro di me.
Io sono quella che è venerata e che è pregata,
e che è disprezzata sdegnosamente.
Io sono la pace, e la guerra è venuta per causa mia.
E io sono uno straniero e un compatriota.
Io sono la sostanza e quello che non ha sostanza.
Quelli che sono senza unione con me sono ignari di me,
e quelli che sono nella mia sostanza sono quelli che mi conoscono.
Quelli che sono vicini a me sono stati ignari di me,
e quelli che sono distanti da me sono quelli che mi hanno conosciuto.
Nel giorno in cui io sono vicino a te, tu sei distante da me,
e nel giorno in cui io sono distante da te, io sono vicino a te.
[Io sono ...] dentro.
[Io sono ...] delle nature.
Io sono [...] della creazione degli spiriti.
[...] preghiera delle anime.
Io sono il controllo e l’incontrollabile.Io sono l’unione e la dissoluzione.
Io sono ciò che è perenne e io sono la dissoluzione della materia.
Io sono quella sotto, ed essi vengono sopra di me.
Io sono il giudizio e l’assoluzione.
Io, io sono senza peccato,
e la radice del peccato deriva da me.
Io bramo avidamente l’apparenza esteriore,
e il controllo interiore esiste dentro di me.
Io sono l’ascolto accessibile a tutti
e il discorso che non può essere capito.
Io sono un muto che proprio non parla,
e grande è la moltitudine delle mie parole.
Ascoltatemi in grazia, e imparate di me con approssimazione.
Io sono colei che urla e sono rigettata sopra la faccia della terra.
Io preparo il pane e la mia mente dentro.
Io sono la conoscenza del mio nome.
Io sono quella che grida, e io ascolto.
Io appaio e [... ] cammino in [... ] sigillo del mio [... ].
Io sono [... ] la difesa [... ].
Io sono quella che è chiamata Verità
e ingiustizia [... ].
Voi mi onorate [... ] e voi mormorate contro di me.
Voi che siete conquistati, giudicate chi vi conquista
prima che esso esprima sentenza contro di voi,
perché il giudizio e la parzialità risiedono in voi.
Se voi siete condannati da questo, chi vi affrancherà?
Oppure, se voi sarete liberati da questo,
chi sarà in grado di tenervi in custodia?
Perché ciò che è dentro di voi è quello che a voi è esterno,
e quello che vi avvolge all’esterno è quello che dà la forma all’interno di voi.
E quello che voi vedete fuori di voi, voi lo vedete dentro di voi;
esso è evidente ed è il vostro vestito.
Ascoltatemi, voi che mi udite,
e imparate le mie parole, voi che mi conoscete.
Io sono la conoscenza che è accessibile a chiunque:
Io sono il discorso che non può essere compreso.
Io sono il nome del suono e il suono del nome.
Io sono il segno della lettera e la destinazione della separazione
E Io [...].
(3 linee mancanti)
[...] luce [...].
[...] ascoltatori [...] a voi[...] il grande potere.
E [...] non rimuoverà il nome.
[...] all’entità che mi ha creato.
E Io dirò il suo nome.
Fate attenzione allora alle mie parole
e a tutte le scritture che sono state composte.
Prestate attenzione allora, voi che ascoltate
e anche voi, gli angeli e quelli che sono stati inviati,
e voi spiriti che vi siete levati dai morti.
Perché io sono quella che da sola esiste,
e io non ho alcuno che mi giudicherà.
Perché sono molti i gradevoli aspetti che esistono in numerosi peccati
e smoderatezze e passioni scandalose e piaceri momentanei
che (gli uomini) assaporano finché non diventano equilibrati
e salgono al loro luogo di riposo.
E loro mi troveranno lì
ed essi vivranno
ed essi non moriranno di nuovo.
Il Tuono oggi
Tuono: mente perfetta è un bellissimo testo antico, eppure il suo messaggio è ancora estremamente attuale. Questo scritto cristiano non canonico è diventato fonte di ispirazione nella cultura contemporanea.. Gli esempi sono tanti, ve ne faccio soltanto tre: Umberto Eco cita Tuono nel suo romanzo, il Pendolo di Foucault; io stesso cito (o meglio: utilizzo a fini narrativi) diversi passi di Tuono nel mio romanzo La setta dei libri maledetti; in uno spot della maison Prada, diretto da Jordan Scott, figlia dista Ridley Scott, la protagonista è una donna che si muove in vari scenari urbani, mentre una voce femminile fuori campo recita per l’appunto parti di questo poema. A volte mi diverto a pensare che forse, se fossi stato io il copywriter di questo spot uscito nel 2005, avrei potuto avere la stessa idea.
Per vedere lo spot Prada, clicca qui:
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