Breve storia dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion

I falsi Protocolli
Il libro, il nobile e giustamente amato libro, a volte può diventare uno strumento maligno, proprio a causa dell'autorevolezza che la pagina scritta ha (e ancor di più aveva in passato) agli occhi di tanta gente, specialmente se è pubblicata ed esposta nelle vetrine delle librerie.
Prima ancora del Mein Kampf di Adolf Hitler, ci fu il caso del libro L’internazionale Ebraica. Protocolli dei Savi anziani di Sion, un famigerato falso complottista e antisemita.
Fu pubblicato anche in Italia, nel 1921, anno in cui i fascisti di Mussolini arrivarono a sedere in parlamento per la prima volta.
Lo scopo originale di questi falsi Protocolli, elaborati a tavolino, era fomentare l’antisemitismo nella Russia zarista, per giustificare la repressione delle minoranze ebraiche e per distogliere l’opinione pubblica dai problemi interni. Però, nonostante sia stata dimostrata la loro falsità già negli anni ‘20 del Novecento, nonostante sia certo che il libro sia stato confezionato da agenti della polizia segreta dello zar, l’Ochrana, plagiando e rielaborando un pamphlet satirico intitolato Dialogo agli inferi tra Machiavelli e Montesquieu, scritto da Maurice Joly nel 1864, i Protocolli continuarono (e continuano) purtroppo a circolare e a influenzare movimenti antisemiti e cospirazionisti.
Il contenuto del libro
Il libro si presenta come un documento autentico, il verbale di una riunione segreta dei Savi di Sion, nel quale un grande vecchio ebreo si rivolge a un’assemblea di anziani. Il documento sarebbe stato trafugato e reso pubblico per rivelare a tutti l’esistenza di un grande complotto ebraico.
In ventiquattro capitoli brevi, il grande vecchio espone il piano strategico per conquistare e dominare il mondo; ricorda a tutti i presenti i successi ottenuti nei secoli con pazienza; la lenta e costante penetrazione degli ebrei nelle società europee; la scaltrezza con cui l’ebraismo è riuscito a corrompere dall’interno le nazioni dei gentili.
Il grande vecchio dice, ai venerabili partecipanti all’assemblea segreta, che il popolo eletto deve usare spregiudicatamente l’intelligenza e l’economia per vincere la battaglia contro il nemico. Bisogna, dunque, continuare a usare l’arte del burattinaio: le guerre, le grandi crisi economiche e finanziarie, la Rivoluzione francese, le teorie di Darwin e di Nietzsche, l’ascesa dei movimenti socialisti, i colpi di Stato, gli attentati terroristici e le rivoluzioni proletarie…
Tutto fa parte di un disegno occulto concepito dal ristrettissimo gruppo di uomini ebrei partecipanti all’assemblea, i quali conoscono perfettamente l’arte del burattinaio e sanno come muovere sul palcoscenico del mondo le marionette cristiane. Il vecchio annuncia che il grande regno ebraico sta per dominare l’Europa e, attraverso l’Europa, il mondo intero: «Rimane da percorrere ancora una breve distanza e poi il ciclo del serpente simbolico, emblema della nostra gente, sarà completo». Il bolscevismo altro non era che una delle invenzioni escogitate dai capi del complotto mondiale ebraico per sovvertire l’ordine e dominare il mondo, così come le trame finanziarie dei banchieri. Anche la massoneria era uno strumento dei burattinai ebrei.
Nei Protocolli dei Savi anziani di Sion, specialmente al protocollo IX, si sostiene perfino che gli ebrei non siano soltanto gli autori di tutte le sventure del mondo (liberalismo, capitalismo, democrazia, socialismo e anarchia) ma che siano anche, segretamente e astutamente, responsabili delle loro stesse sventure e cioè dell’antisemitismo e dei pogrom, che essi stessi architettano per poi poter gettare cattiva luce sui nemici, attraverso la stampa e l’opinione pubblica, che, naturalmente, sono in loro controllo.
Secondo gli antisemiti, che credettero subito al complotto "svelato" dai Protocolli, i savi di Sion erano 300, si erano ormai impadroniti dei consigli di amministrazione delle più importanti aziende e, tramite questi, stavano già governando il mondo.
Oltre il contenuto
La caratteristica principale, e più folle, dei protocolli dei Savi anziani di Sion, ciò che li rende da sempre pericolosi, consiste in un paradosso grottesco: più appaiono falsi, più sembrano veri. Cioè: siccome il complotto ebraico è diabolico, scaltro e indecifrabile, non è possibile dimostrarne l’esistenza. Quindi, proprio l’impossibilità di dimostrare l’esistenza del complotto, ne dimostra, agli occhi dei complottisti, l’esistenza.
Per saperne di più e leggere i Protocolli:

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